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LA SERIE COMPLETA DI ROCKY JOE IN EDIZIONE DA COLLEZIONE.
Pugni, sudore, vittorie e sconfitte ma soprattutto rispetto: questo è Rocky Joe. Il cartone animato del campione di pugilato più amato di tutti i tempi ritorna finalmente in DVD in versione da collezione. L’incredibile storia del ragazzo che ha dedicato la vita alla nobile arte della Boxe e ha insegnato a saltare, schivare, tirare pugni ma soprattutto a resistere e rialzarsi sempre. Rocky, Danpei, Riki e tutti gli altri protagonisti da oggi riuniti in una collana da seguire fino all’ultimo round.
La collana è composta da 26 dvd

Fonte Consultata:
store.gazzetta.it
LA SERIE COMPLETA DI ROCKY JOE IN EDIZIONE DA COLLEZIONE.
Pugni, sudore, vittorie e sconfitte ma soprattutto rispetto: questo è Rocky Joe. Il cartone animato del campione di pugilato più amato di tutti i tempi ritorna finalmente in DVD in versione da collezione. L’incredibile storia del ragazzo che ha dedicato la vita alla nobile arte della Boxe e ha insegnato a saltare, schivare, tirare pugni ma soprattutto a resistere e rialzarsi sempre. Rocky, Danpei, Riki e tutti gli altri protagonisti da oggi riuniti in una collana da seguire fino all’ultimo round.
La collana è composta da 26 dvd

Da qualsiasi parte lo si guardi, Ashita no Joe non può che definirsi “classico”, all’interno della storia del fumetto giapponese. E direi che la cosa sia lampante, dato che Ashita no Joe cominciò la sua pubblicazione nel 1969 e io, quarant’anni dopo, sono qua a parlarvene nonostante all’epoca della sua prima pubblicazione non fossi presente.
Cos’è che attrae di Ashita no Joe? E’ il fatto che si tratti di una storia semplice, ma che si fa metafora di qualcosa di immensamente più grande e profondo.
Non è soltanto la vicenda di Joe, adolescente vagabondo, rissaiolo e attaccabrighe che, in seguito all’incontro-scontro con l’ubriacone boxeur fallito, Danpei Tange, si incammina sulla strada del pugilato professionistico. La storia, difatti, non si chiama unicamente “Joe”, ma “Ashita no Joe”, “Joe del domani”, e queste due parole sono inscindibilmente legate, nel titolo del manga, come nel suo svolgimento.
Joe non è soltanto un teppistello dai nervi facili nel Giappone degli anni ’60, ma del Giappone degli anni ’60 è a suo modo il simbolo, colui che proietta le speranze dei giapponesi, sconfitti nella guerra mondiale e in fase di ricostruzione del loro paese, verso un sogno, verso l’ “ashita”, un utopico e luminoso domani in cui la povertà, gli stenti, le vergogne non esisteranno più... (tratto dalla recensione sul manga scritta da Kotaro)
Cos’è che attrae di Ashita no Joe? E’ il fatto che si tratti di una storia semplice, ma che si fa metafora di qualcosa di immensamente più grande e profondo.
Non è soltanto la vicenda di Joe, adolescente vagabondo, rissaiolo e attaccabrighe che, in seguito all’incontro-scontro con l’ubriacone boxeur fallito, Danpei Tange, si incammina sulla strada del pugilato professionistico. La storia, difatti, non si chiama unicamente “Joe”, ma “Ashita no Joe”, “Joe del domani”, e queste due parole sono inscindibilmente legate, nel titolo del manga, come nel suo svolgimento.
Joe non è soltanto un teppistello dai nervi facili nel Giappone degli anni ’60, ma del Giappone degli anni ’60 è a suo modo il simbolo, colui che proietta le speranze dei giapponesi, sconfitti nella guerra mondiale e in fase di ricostruzione del loro paese, verso un sogno, verso l’ “ashita”, un utopico e luminoso domani in cui la povertà, gli stenti, le vergogne non esisteranno più... (tratto dalla recensione sul manga scritta da Kotaro)
Fonte Consultata:
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Premetto anche che non comprerò MAI questa versione DVD di Ashita no Joe, sopratutto se comprende anche la seconda serie, la quale è stata stuprata in fase di adattamento ancora più della prima, e presenta addirittura un finale inventato.
Il punto è che la roba che viene venduta in edicola col giornale si rivolge ad uno pubblico di persone a random (il cosiddetto "pubblico generalista"), che non necessariamente è composto da "girellisti" e "puristi", ma anche dai volponi dei mercatini delle pulci, dai casinisti che parlano di calcio al bar, dai "nostalgici dei bei tempi che furono" sui generis, non ancora deviati dal tetro "girellismo". Ergo questa edizione si rivolge ad un pubblico a cui non frega nulla dei sottotitoli fedeli e della bella edizione home video che piace tanto a noi internettari. Quindi inveire contro il "girellismo" o viceversa non serve a nulla, fa soltanto cameratismo.
Detto questo, il vero punto della questione è: cosa farà Yamato con i soldi ricavati dalla vendita di queste edizioni da giornale? Promuoverà roba nuova (cosa darei per avere Imagawa al cinema!
Spero proprio che portino anche delle novità, perché altrimenti siamo fritti. L'animazione sta messa molto male in Italia, e Yamato dovrebbe comportarsi bene, senza intascarsi i soldi senza fare nulla.
E che ci sarebbe di così difficile? O_O
Basta pagare un traduttore... Certo, sicuramente costa di più che far trascrivere direttamente i dialoghi italiani al sincronizzatore. Mi sembrano delle scuse belle e buone, anche gli amatori realizzano sottotitoli.
Mi domando veramente quale sia l'utilità di sottotitoli che trascrivono dialoghi che palesemente non collimano con l'audio originale. A chi servono? Forse giusto ai non udenti, anche se non vedo perché si debbano anche loro puppare i dialoghi sballati a causa di traduzioni e adattamenti mediocri e/o censure.
E' la solita litania che si sente, ma è giusto che ci ricordiamo quanto la compressione dei costi e dei ricavi sia stata violenta in questi anni. Siamo passati da un'epoca in cui il costo per episodio era quasi il doppio, esisteva un solo supporto video, non si pagava per la traccia giapponese e per i sottotitoli e i fan che acquistavano erano molti di più, e con maggiore capacità di spesa.
Recentemente mi ha fatto riflettere quanto dichiarato da Sanver circa il prezzo che avrebbe una loro edizione con o senza multilingua e sub, una differenza di ben 45 euro: con solo doppiaggio storico 25€, con traccia giapponese e sub 70€. Ecco, tanto per capire come lievitano i costi.
Non mi interessa passare per il difensore di Yamato, ma ricordo (e mi fa piacere farlo) che per quest'anno sono state annunciate al cinema molte iniziative meritevoli: Berserk III, Ashita no Joe I e II (con doppiaggi fedeli all'originale giapponese), Mai Mai Miracle, Yatterman (fedele all'originale giapponese), come pure intere serie inedite al cinema. Non mi sembra che si voglia campare col minimo sforzo quando si punta sul ridoppiaggio di Una tomba per le lucciole e di Gian Robot (di certo un capolavoro, ma non un titolo performante, soprattutto a fronte degli alti costi per proporlo al cinema) e serie come Lost Canvas e Koutetsu shin Jeeg.
Qualcun altro, ovvero Cavazzoni di Dynit avrebbe detto, E A RAGIONE, che "senza una TV non si doppia niente". Ricordiamolo.
Qualcuno ancora dirà che hanno Koch Media alle spalle, senza nemmeno pensare che è Yamato ad assumersi l'intero rischio commerciale e a sobbarcarsi la quasi totalità dei costi. I distributori come Nexo e Koch hanno margini di guadagno assicurati, rispetto agli editori, siano essi Dynit o Yamato.
Insomma, sarebbe il caso di fare anche una valutazione che tenga conto del quadro d'insieme:
- Capitan Harlock è stato trattato con i guanti dall'editore (per gli extra, mettiamoci una pietra sopra, Toei non li molla, se non in rari casi e in formato digitale;
- i mediometraggi dei robot nagaiani pur avendo storto il naso per i motivi che molti sanno, usciranno in home video con doppiaggio sia fedele che nostalgico;
- le serie che hanno editato quest'anno sono uscite tutte con sottotitoli tradotti ex novo dall'originale giapponese, e pure con la rogna di dover tradurre senza copioni battute che neppure madrelingua giapponesi che collaborano con la traduttrice riuscivano a capire. Rogna che potevano benissimo risparmiarsi puntando al minimo sindacale. Tanto la maggioranza neanche li guarda i sub fedeli.
Rocky Joe è sicuramente un bel prodotto anche così, e credo sia stato scelto da RCS per sostituire Mila e Shiro che pure, se non ricordo male, era privo di sub completamente ritradotti. Poi, chissà, l'operazione sui film cinematografici di Joe potrebbe dare nuova spinta alle vendite delle serie TV, consentendo la realizzazione di nuovi sub. Per ora prendiamo questa operazione per quello che è:
offrire al pubblico generalista quello che vuole, né più né meno. Poi, magari i film andranno male al cinema e scopriremo che le filippiche che lanciamo in difesa della fedeltà sono solo il risultato di uno scollamento della visione di noi veri appassionati "puristi" dalla realtà che il mercato costituito da un'eterogenea amalgama di fan determina.
Occhio a quando si compra perchè i box sono di bassa qualità (piegature evidenti deluso
Ho comprato e finito Goldrake, adesso sto facendo Jeeg Robot.
Non so se ci sarà in futuro una versione box completa di Rocky Joe con una qualità migliore, ma se questa serie è rimasta nel cuore di qualcuno suggerisco di aspettare.
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